venerdì 26 aprile 2013

Dal crudo al cotto

Dopo aver parlato a lezione di Vannoccio Biringuccio e del suo trattato sulla metallurgia De la Pirotechnia, ho deciso di approfondire l’argomento legato al fuoco, al carbone e al loro rapporto con la cucina.

Per quanto riguarda la creazione del carbone, all’interno dell’opera di Biringuccio si spiega come il potere calorifico del carbone ottenuto dal carbonio è maggiore di quello del carbone derivante da cellulosa. Attraverso l’uso del calore sviluppato dal primo, era possibile fondere alcuni materiali, fra cui il mercurio, che veniva adoperato nei processi ad amalgama (per esempio per l’estrazione dell’oro).
Navigando in internet mi sono imbattuta in una guida che spiegava, in maniera molto semplice e breve, come produrre “da sé” il carbone di legna. In sintesi (per coloro i quali non avessero voglia di leggere l’articolo per intero) le cose da fare sono le seguenti:




-          in primo luogo fornirsi di molta legna ed una zappa;
-          scavare una buca abbastanza ampia e profonda (ovviamente in base alla quantità di legna che di possiede) e riporvi dentro tutta la legna reperita;
-          inserire delle foglie secche o dei fogli di giornale in diversi punti della catasta di legni e dar loro fuoco;
-          attendere per qualche minuto che il fuoco attecchisca sulla legna;
-          ricoprire la buca con della terra, avendo cura di lasciare alcune (ma non troppe, altrimenti il carbone non si formerà!) prese d’aria che serviranno per far passare il pochissimo ossigeno a sufficienza;
-          attendere ventiquattro ore (circa);
-          riaprire la buca ed estrarre il carbone di legna.
 A questo punto non poteva non formarsi nella mia mente il collegamento con la cucina e, in particolare, come il modo di cucinare si sia evoluto passando dal crudo al cotto.
Sicuramente il passaggio sarà stato dettato dal caso, ma è sorprendente notare come, anche questa volta, la casualità abbia contribuito alla nostra evoluzione: un articolo tratto da “Le scienze” sostiene, infatti, che
l'introduzione della cottura dei cibi, e della carne in particolare, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel garantire la grande disponibilità energetica necessaria allo sviluppo corporeo e cerebrale dei nostri più antichi antenati. Una nuova ricerca ha mostrato infatti che la carne cotta fornisce all'organismo più energia di quella cruda, un risultato di interesse anche per la dietologia.

Articolo pubblicato dalla rivista "Le scienze" in data 08 novembre 2011
Per concludere, rimando all’articolo che, sono certa, farà riflettere anche voi su quanto e come il caso sia, nella maggior parte delle volte, il motore del mondo.

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